Su RaiPlay c'è un film con un giovanissimo Claudio Amendola: ha ricevuto una nomination ai Nastri d'Argento. Ecco, di seguito, titolo e trama.
Abbiamo visto Claudio Amendola su Canale 5 ne Il Patriarca 2, ma su RaiPlay c'è un film con lui giovanissimo da recuperare all'istante. La pellicola si intitola Altri uomini e offre uno spaccato crudo e senza filtri della malavita milanese degli anni Settanta. Tutto è raccontato tramite la parabola drammatica di Michele Croce, un personaggio complesso interpretato magistralmente da un giovane Claudio Amendola. Questa storia affonda le sue radici nelle vicende di tanti immigrati siciliani arrivati nel capoluogo lombardo. Avevano la speranza di una vita migliore, solo per ritrovarsi intrappolati in un circolo vizioso di povertà e sfruttamento.
Michele Croce è un uomo segnato da una profonda ribellione interiore. La sua giovinezza è permeata da un senso di frustrazione sociale. Da un desiderio disperato di riscatto che lo porta a sfidare le regole ea intraprendere una strada pericolosa. Attraverso una narrazione serrata e ricca di tensione, il film ci mostra come il protagonista muova i primi passi in un mondo oscuro. Inizia con piccoli crimini e affari sporchi, fino a diventare un protagonista di rilievo nel traffico di droga e nei circoli delle bische clandestine.
Il punto di svolta per Michele arriva quando salva la vita a Loris Corbi, il potente capo della malavita milanese, che lo introduce nei ranghi più alti del crimine organizzato. Amendola riesce a rendere palpabile il fascino ambiguo di Michele, un uomo che alterna momenti di lucida determinazione a istanti di debolezza. L'ingresso nel mondo di Loris Corbi non è solo un'opportunità economica per Michele, ma un simbolo di potere e riconoscimento sociale, qualcosa che gli era sempre stato negato.
RaiPlay, film imperdibile col giovanissimo Claudio Amendola: perché vedere Altri uomini
Tuttavia, come spesso accade nelle storie di ascesa criminale, il successo porta con sé un prezzo altissimo. Loris viene arrestato, lasciando a Michele il trono della malavita. Questo passaggio di potere, apparentemente trionfale, si trasforma in una spirale di difficoltà crescenti: gli affari subiscono un rallentamento, i rivali si moltiplicano e le tensioni interne aumentano. La storia si complica ulteriormente con l'arrivo di Maria, una donna che incarna sia la tenerezza che il tradizione. La relazione con Maria è centrale per comprendere la complessità di Michele, che vede in lei un possibile alleato e una compagna, ma anche una fonte di instabilità.
La morte di Loris in carcere segna un punto di non ritorno. L'uomo, prima guida e poi simbolo di un sistema al collasso, viene ucciso in un regolamento di conti, portando Maria a sospettare che il mandante dell'omicidio sia proprio Michele. È qui che il racconto raggiunge il suo climax, con Michele che, dopo aver raccontato la sua storia al magistrato, viene condotto al processo. La tensione accumulata si scioglie tragicamente quando Maria, mossa dalla sete di vendetta e dalla convinzione che Loris sia morto per mano di Michele e lo affronta. A questo punto accadrà qualcosa di veramente inaspettato che vi terrà letteralmente incollati allo schermo. Il film ha ricevuto anche 1 nomination ai Nastri d'Argento. Se avete voglia di un film pluripremiato, quello con Elio Germano è da vedere.