Meteo, arriva il gelo e la neve in Italia? Ecco la presunta data dei meteorologi e tutto quello che c'è da sapere sul meteo della prossima settimana.
Con l'avvicinarsi della seconda metà di novembre, cresce l'attenzione per un'ondata di freddo di origine polare-marittima che potrebbe colpire l'Italia e l'Europa centrale e settentrionale. Secondo i dati dei modelli meteorologici, tra il 17 e il 19 novembre è previsto l'arrivo di masse d'aria instabili e fredde provenienti da nord-ovest, cioè dalla Groenlandia. Questa configurazione meteo potrebbe portare cambiamenti significativi, soprattutto nelle regioni settentrionali italiane e sull'alto Tirreno.
Ma cosa significa esattamente un'irruzione polare marittima? Questo tipo di fenomeno meteorologico si verifica quando masse d'aria fredda attraversano il Nord Atlantico, caricandosi di umidità e diventando instabili. Quando queste masse arrivano nel Mediterraneo, spesso passando per il Golfo di Leone, si sviluppano aree di bassa pressione tra la Costa Azzurra e il Mar Tirreno. Tali depressioni atmosferiche sono in grado di innescare condizioni meteorologiche perturbate, con piogge intense e talvolta nevicate sulle Alpi.
Va tuttavia sottolineato che, data la distanza temporale e la complessità dei modelli meteorologici, queste previsioni vanno prese con cautela. Queste ipotesi sono date sulla base di determinati studi metereologici. Altri centri di calcolo propongono scenari differenti, che includono soluzioni meno rigide o traiettorie modificate del flusso freddo. Per avere conferme più solide sarà necessario attendere i prossimi aggiornamenti.
Meteo, arriva il freddo e il gelo in Italia? La data e le ipotesi degli esperti
Gli effetti di questa possibile irruzione saranno più marcati al Nord Italia e sulla fascia dell'alto Tirreno. Già dalla serata di domenica, potrebbero comparire le prime precipitazioni, ma sarà nella giornata di lunedì 18 novembre che si prevede il picco del maltempo. Le precipitazioni potrebbero raggiungere valori considerevoli. I modelli indicano accumuli di pioggia in 24 ore sul Nord-est e sulla Liguria centro-orientale, il Veneto e l'alta Lombardia. Tali accumuli, in particolare in zone montane o collinari, potrebbero portare a criticità idrogeologiche locali, come frane e piene improvvise.
La caratteristica più rilevante di questa potenziale perturbazione sarà la differenziazione climatica tra nord e sud della penisola. Mentre il nord Italia potrebbe mantenere la temperatura rigida, specialmente lungo l'arco alpino, il sud e il centro potrebbero essere investiti dal flusso caldo dello scirocco. Questo vento, tipico del Mediterraneo centrale, porterà un aumento delle temperature, creando un netto contrasto tra le regioni settentrionali e quelle meridionali.
Un dettaglio interessante riguarda le nevicate. Grazie alla persistenza dell'aria fredda sul Nord Italia, la neve potrebbe scendere a quota relativamente basse, inferiori ai 1500 metri. Al di sopra di questa quota, le nevicate potrebbero risultare intense e continuare, con accumuli che supererebbero i 25-30 cm, creando uno scenario invernale anticipato sulle Alpi e sugli Appennini settentrionali. Questi eventi potrebbero contribuire a un avvio precoce della stagione sciistica, un vantaggio per le località turistiche alpine che puntano sull'afflusso di visitatori.